lunedì, novembre 09, 2009

Stonehenge, le nubi si aprono per le nozze del sole con la luna



(Tratto da "La Repubblica" del 12 agosto 1999, pagina 4, sezione CRONACA)

SALISBURY - Ho lasciato i miei occhi a Stonehenge, scrive Linda sul suo diario, un piccolo quaderno liso con Star Trek in copertina. Ho lasciato i miei occhi a Stonehenge, scrive furiosamente, ma che importa. Era meraviglioso. Eravamo tutti lì, come apostoli, seduti davanti a queste pietre giganti e misteriose, con lo sguardo rivolto al sole che faceva l' amore con la luna. E quando si è fatto buio, ho sentito una grande gioia e poi un freddo intenso, ed ho abbracciato il mio Michael che è arrivato qui con me da Key West, Florida. Ora penso: stasera forse non vedremo nulla, nessuno di noi vedrà nulla, perché non abbiamo usato questi ridicoli occhialini che avevo comprato a Londra. Le nuvole sono state il nostro filtro naturale. Meraviglioso. Si può spiegare la bellezza di vivere l' eclisse nel primo posto del mondo dove l' uomo ha imparato a prevedere il giorno esatto in cui la luna e il sole si sarebbero incontrati? Perché questo è, forse, Stonehenge. Uno dei più grandi misteri archeologici di tutti i tempi. Come la Grande Piramide di Giza, o le linee di Nazca in Perù. Qui, nella piana di Salisbury, ci sono fossati, terrapieni, cerchi di fori, e sopra, giganteschi monoliti, pietre che pesano fino a cinquanta tonnellate, perfettamente tagliate e incastrate tra loro con un sistema così efficace che sono state paragonate alla Danza dei Giganti, perché danno l' impressione di essere proprio giganti che ballano in circolo, tenendosi le braccia sulle spalle. Sì anche i druidi hanno frequentato Stonehenge, ma molto tempo dopo la sua prima costruzione che si fa risalire al 3500 avanti Cristo. Certo, anche il mago Merlino avrebbe partecipato al suo completamento, facendo arrivare dall' Irlanda grossi monoliti, ma qui parliamo della notte dei tempi. Del vero inizio di tutto. I discepoli della New Age, gli hippy, i neopagani, i cercatori di Ufo adorano questo magico monumento che considerano "il primo calendario astronomico in grado di calcolare gli spostamenti del sole e della luna". E ieri erano tutti qui, richiamati da un misterioso passaparola. Sono venuti a migliaia, senza bisogno della pubblicità fracassona della Cornovaglia, "l' unica regione della Gran Bretagna dove potrete vedere l' eclisse al cento per cento!". A Stonehenge c' era solo il 97 per cento di visibilità? Sì, ma il cielo ha fatto un miracolo. Erano da poco passate le dieci e c' era già una grande folla, diecimila persone almeno. Quelli con il sacco a pelo che avevano dormito nei campi, quelli con i bambini che non ci volevano venire, però dai retta a papà, sarà bellissimo. Quelli che con il thermos per il caffè bollente, perché poi farà freddo, vedrete. Quelli che erano soli, con un libro archeologico sottobraccio, ma neanche lo aprivano, ipnotizzati com' erano dal posto. E poi i semplici turisti, spesso in bermuda, che si facevano le foto, dai con le pietre dietro, così posso dire che c' ero. Quelli che passeggiavano intorno al recinto che da qualche anno tiene i visitatori a una ventina di metri dal monumento, perché altrimenti va a finire che lo distruggono. E poi c' erano quelli come Linda e Michael, attorno ai 30 anni, i capelli molto lunghi, i golf colorati, le scarpe da trekking, un' aria vagamente hippy. Tantissimi. Felici, diresti. Insomma, l' eclissi stava ormai per iniziare e il cielo era coperto senza speranze. Da nord a sud, da Oxford a Salisbury, c' erano solo nubi basse, bianche, come schiuma da barba fatta. Ma quando il primo spicchio di Luna ha sfiorato il Sole, è successo qualcosa perché qui l' hanno visto tutti benissimo. Come se qualcuno, lassù, avesse deciso che Stonehenge, con i suoi discepoli, non poteva mancare alle "nozze del secolo". Allora le nubi si sono fatte sottili sottili, come fossero il velo di una sposa che va incontro al suo amore. La Luna e il Sole. E tutti sotto si sono accorti che l' eclissi si vedeva, meglio senza occhialini, "perché le nuvole fanno da filtro". Così è passata un' ora interminabile, nel senso che qualcuno avrebbe voluto non finisse mai. Gli uccelli, migliaia di piccoli uccelli marroni, si sono appollaiati in silenzio sui triliti del circolo Sarsen, per godersi lo spettacolo delle nuvole che facevano la "ola". Ogni tanto, infatti, l' eclissi spariva. Ma era questione di secondi. Quando il sole era ormai uno spicchio, un druido, vestito con un sacco di juta, ha saltato il recinto ed è andato verso le piccole pietre di quarzo blu. Ha fatto appena in tempo a toccarne una col suo bastone pronunciando una formula celtica, che già gli agenti gli erano addosso. Allora un ragazzo australiano ha estratto un boomerang dallo zaino e con un urlo tremendo lo ha lanciato al cuore di Stonehenge, l' ellittica di triliti. Si è sentito un applauso divertito. Faceva freddo, freddo davvero, ed era buio ma non notte, quando Linda e Michael si sono abbracciati e in cielo gli sposi sono spariti scortati da uno scroscio di pioggia. - dal nostro inviato RICCARDO LUNA

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