martedì, ottobre 26, 2010

Verrà la morte a avrà i tuoi occhi



Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

questa morte che ci accompagna

dal mattino alla sera, insonne,

sorda, come un vecchio rimorso

o un vizio assurdo. I tuoi occhi

saranno una vana parola,

un grido taciuto, un silenzio.

Cosí li vedi ogni mattina

quando su te sola ti pieghi

nello specchio. O cara speranza,

quel giorno sapremo anche noi

che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Sarà come smettere un vizio,

come vedere nello specchio

riemergere un viso morto,

come ascoltare un labbro chiuso.

Scenderemo nel gorgo muti.


(Cesare Pavese, 22 marzo '50)

Tex



Sulla strada ci sono solo io
Circondato dal deserto attorno a me
Il silenzio taglia tutta la citta`
Grande spirito mi chiama dal falo`

Oh, ma cosa dici?
La vostra liberta`
Oh, che cazzo dici
Noi ce l' avevamo gia`

Giorno e notte, notte e giorno senza via
La mia gente e` come un' aquila senz' ali
Tu cavalca, cavalca mio cow-boy
Che la terra tanto ce la rubi a noi

Ah, che cazzo dici
La vostra liberta`
Oh, ma cosa dici?
Noi ce l' avevamo gia`
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Basta le vostre bugie

Tu cavalca, cavalca mio cow-boy
Che la terra tanto ce la fotti a noi

Ah, che cazzo dici
La vostra liberta`
Oh, ma cosa dici?
Noi ce l' avevamo gia`
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Non voglio piu` amici, voglio solo nemici
Basta le vostre bugie
Tu cavalca, tu cavalca
Yeah...

(Testo della canzone Tex, dall'album Litfiba3 del 1988, Litfiba)

lunedì, ottobre 25, 2010

Ho avuto desideri, ma mi è stata negata la ragione di averli

Ho avuto desideri, ma mi è stata negata la ragione di averli. Per ogni cosa ho esitazione, spesso senza sapere perché.. Non ho mai avuto l'arte di vivere in maniera attiva. Ho sempre sbagliato i gesti che nessuno sbaglia. Ho sempre fatto il possibile per tentare di fare quello che tutti sanno fare. Voglio sempre ottenere ciò che gli altri riescono a ottenere senza volerlo.
Fra me e la vita ci sono sempre stati dei vetri opachi... Non ho mai saputo se era eccessiva la mia sensibilità per la mia intelligenza o la mia intelligenza per la mia sensibilità.
Ho tardato sempre. Non so per quale delle due ho tardato: forse per entrambe, o per l'una o per l' altra. O forse la terza ha tardato.

...

Ma l'esclusione che mi sono imposto dagli scopi e dai movimenti della vita; la rottura che ho cercato del mio contatto con le cose mi hanno portato precisamente verso ciò che cercavo di evitare. Io non volevo sentire la vita nè toccare le cose, sapendo con l' esperienza del mio temperamento al contagio del mondo che la sensazione della vita era sempre dolorosa per me. Ma evitando quel contatto mi sono isolato, e nell'isolarmi ho esacerbato la mia sensibilità già eccessiva. Se fosse possibile interrompere completamente il contatto con le cose, ciò gioverebbe alla mia sensibilità. Ma quell'isolamento totale non può avvenire. Per quanto faccia poco, respiro, per quanto poco agisca, mi muovo. E cosí, riuscendo a esacerbare la mia sensibilità attraverso l'isolamento, sono riuscito a fare in modo che i più piccoli fatti, che prima non avrebbero avuto importanza per me, mi ferissero come catastrofi. Ho sbagliato il metodo di fuga. Sono fuggito, attraverso uno scomodo stratagemma, verso lo stesso luogo dov' ero, con la fatica del viaggio che si è aggiunta al disgusto di vivere in quel luogo.
Non ho mai considerato il suicidio come una soluzione perchè io odio la vita per l'amore che sento per essa. Mi ci è voluto del tempo a capire il penoso equivoco in cui vivo con me stesso. Una volta convinto mi sono addolorato, cosa che mi succede ogni volta che mi convinco di qualcosa, perchè la convinzione per me è sempre la perdita di un'illusione. Analizzando la volontà, l'ho uccisa. Chi mai mi restituirà l'infanzia precedente alla mia analisi, anche se precedente alla volontà!
Nei miei parchi, morto sonno, c'è la sonnolenza delle vasche sotto il sole alto quando i rumori degli insetti si infoltiscono, e mi pesa vivere, non come una pena, ma come un dolore fisico da estinguersi.
Palazzi lontanissimi, parchi assorti, la strozzatura dei viali in lontananza, la grazia morta delle panchine di pietra per coloro che sono stati: pompe morte, grazia sfatta, orpello perduto. Mia ansia che dimentico, potessi almeno recuperare la pena con cui ti ho sognato.

(Fernando Pessoa, Il Libro dell'Inquietudine di Bernardo Soares)


sabato, ottobre 16, 2010

La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra



"La donna é sacra. Noi rispettiamo le madri, le sorelle, le mogli, le figlie, le nipoti.
Sono le donne che ci danno la vita, che ci nutrono e che ci insegnano a camminare e a parlare.
Gli uomini sono i loro occhi, le loro orecchie, la loro bocca".

Birgil Kills Straight


"La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra".

Attle - Duwamish


"Non sapevo in quel momento che era la fine di tante cose.
Quando guardo indietro, adesso, da questo alto monte della mia vecchiaia, ancora vedo
le donne e i bambini massacrati, ammucchiati e sparsi lungo quel burrone a zig-zag,
chiaramente come li vidi coi miei occhi da giovane. E posso vedere che con loro morì
un'altra cosa, lassù, sulla neve insanguinata, e rimase sepolta sotto la tormenta.
Lassù morì il sogno di un popolo. Era un bel sogno... il cerchio della nazione è rotto
e i suoi frammenti sono sparsi. Il cerchio non ha più centro, e l'albero sacro è morto".

Alce Nero


"Quando al mattino ti svegli, ringrazia il tuo Dio per la luce dell'aurora, per la vita
che ti ha dato e per la forza che ritrovi nel tuo corpo. Ringrazia il tuo Dio anche per
il cibo che ti dà e per la gioia della vita. Se non trovi un motivo per elevare una preghiera
di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore".

Tecumseh -Shawnee


"La mia mano non è del colore della tua, ma se mi pungo uscirà sangue e sentirò dolore.
Il sangue è dello stesso colore del tuo, Dio mi ha fatto e sono un uomo".

Orso in Piedi


"Grande Spirito, preservami dal giudicare un uomo non prima di aver percorso un miglio nei suoi mocassini".

Guerriero Apache anonimo


"Gli anziani meritano il massimo rispetto, perché ci hanno tramandato le tradizioni,
la cultura e la lingua. Essi ancora oggi, con la loro saggezza, ci aiutano a rendere
migliore la nostra vita".

Sinta Glesha


"Senza la Madre Terra non saremmo qui, eppure la stiamo uccidendo, stiamo
distruggendo l'aria, l'acqua, stiamo prendendole tutti i suoi poteri naturali,
poteri che possono essere un elemento devastante per la nostra vita, non solo
quella dei Lakota, ma quella di tutti gli esseri umani".

Birgil Kills Straight - Lakota


"Ci sono quattro strade che possono portarti dove vuoi andare. La prima ti conduce dove
ti manda il tuo primo pensiero. Non è la strada giusta. Rifletti un poco.
Affronti allora la seconda. Rifletti nuovamente ma non scegli ancora.
Finalmente, alla quarta riflessione tu sarai sulla strada giusta.
Così non rischierai più nulla. Qualche volta, lascia passare una giornata prima di risolvere il tuo problema".

Diablo, Apache della Montagna Bianca

giovedì, ottobre 07, 2010

I druidi? Una religione come le altre



3 ottobre 2010

LONDRA- Panoramix sarebbe orgoglioso. Il druidismo è stato riconosciuto per la prima volta come religione ufficiale in Gran Bretagna, migliaia di anni dopo l'arrivo dei culti pagani celtici nell'Europa settentrionale. Gli eredi dei sacerdoti druidi di un tempo, che continuano a venerare il sole, la terra, i tuoni e gli spiriti delle montagne e dei fiumi, quest'anno potranno festeggiare il solstizio d'estate a Stonehenge con un meritato senso di rivincita.
Dopo quattro anni di studi e indagini sui druidi, la Charity Commission, l'ente pubblico che vigila sulle pratiche religiose, ha deciso di concedere loro lo status di religione alla pari del cristianesimo, la cui ascesa molti anni fa li aveva condannati all'irrilevanza. Nel suo verdetto la Commissione riconosce che il druidismo è «un'antica religione pagana coerente e positiva» che venera la natura e soprattutto il sole e la terra e che «promuove la fede religiosa svolgendo un benefico ruolo sociale».
The Druid Network, l'organizzazione che aveva presentato la domanda per il riconoscimento formale, ha espresso soddisfazione per aver vinto «una lunga e dura battaglia». Il Network ha solo 350 membri a pieno titolo, ma i seguaci del movimento sono oltre diecimila. Il loro numero è cresciuto negli ultimi anni perché alcuni temi centrali del credo druido, come la venerazione della natura, sono in linea con l'ecologismo e il sempre più diffuso desiderio di tornare a una vita in sintonia con i ritmi della terra.
Il sacerdote più in alto in grado, un ex soldato che ha assunto il nome di King Arthur Pendragon, ha sottolineato ieri che «si tratta della religione indigena di queste isole: non è un nuovo culto ma una delle religioni più antiche in assoluto». Il druidismo è la prima pratica spirituale di cui si abbia memoria in Gran Bretagna. «Si crede che la disciplina druidica abbia avuto origine nella Britannia e che di là sia stata importata nella Gallia. Pertanto anche oggi coloro che desiderano conoscerla più a fondo spesso vanno in quel paese per impararla meglio» scrisse Giulio Cesare in De bello gallico.
Fu invece Plinio a descrivere i druidi come sacerdoti con lunghe tuniche bianche che portavano alla vita un falcetto d'oro per raccogliere il vischio. Un'immagine ricalcata alla perfezione da Goscinny e Uderzo quando hanno creato il personaggio del sapiente sacerdote amico di Asterix. Ora che hanno ottenuto l'ambito riconoscimento ufficiale, ai discendenti britannici dei druidi non resta che scoprire il segreto della pozione magica di Panoramix.


di Nicol Degli Innocenti

(articolo tratto da www.ilsole24ore.com)