lunedì, giugno 28, 2010

Dove saranno i vivi?



Mi sveglio dal mio io e, girando lo sguardo su tutto, ora pieno di vita e di umanità assuefatta, vedo che la nebbia, sgombrando completamente il cielo, eccetto quando indugia nell'azzurro di ancora non completamente azzurro, mi è entrata veramente nell'anima, e allo stesso tempo è entrata nell'interno di tutte le cose, che è la zona attraverso cui esse comunicano con la mia anima. Ho perso la visione di ciò che vedevo. Sono diventato cieco vedendo. Sento già con la banalità della conoscenza. Questa ormai non è più la Realtà: è semplicemente la Vita. Sì, la vita a cui anch'io appartengo e che appartiene a me; non più la Realtà, che appartiene solo a Dio, o a se stessa, che non contiene né mistero né verità (dato che è reale o finge di esserlo), da qualche parte esiste fissa, libera di essere temporale o eterna, immagine assoluta, idea di un'anima esterna.
Avanzo lentamente, morto, e ormai la mia visione non è mia: è solo quella dell'animale umano che ha ereditato senza volere la cultura greca, l'ordine romano, la morale cristiana e tutte le altre illusioni che formano la civiltà all'interno della quale io percepisco.
Dove saranno i vivi?

(dal Libro dell'Inquietudine di Bernardo Soares, Fernando Pessoa)

lunedì, giugno 21, 2010

Il Grande Spirito parla al nostro cuore



IL VECCHIO - Sandoval, Hastin Tlo'tsi hee, Navajo
da: "Il Grande Spirito parla al nostro cuore" Ed. Red

Voi mi guardate e voi non vedete in me che un brutto vecchio, ma interiormente, io sono colmo di una grande bellezza.
Sono seduto in cima a una montagna e guardo al futuro.
Vedo il mio popolo e il vostro popolo che vivono insieme.
In avvenire il mio popolo dimenticherà il modo di vivere dei suoi antenati, a meno che non l'apprenda dai libri dell'uomo bianco.
Quindi voi dovete scrivere ciò che vi dico e farne un libro affinché le generazioni a venire possano conoscere questa verità.

ALL'ALBA, SEDUTA NELLA CASA PATERNA

Siedo tranquilla, nell'alba;
una piccola casa alle
dighe del Missouri.
Un coyote muove furtivo
verso il bosco, come me
insonne, colpevole e
guardingo. Gli uccelli
commentano il suo
passaggio.
Giovani cavalieri Indiani
sono qui per prendere il
ronzino di mio padre, da
usare come cavallo da
soma al locale rodeo.
Sto bene. Il sole si leva.

LA VOCE INDIANA

Io sono la Voce Indiana.
Voglio che mi sentano in tutti i nostri territori.
Da duecento anni sono prigioniero di guerra
nella mia terra.

Sono prigioniero dell’odio e dell’avidità,
della menzogna e del pregiudizio,
dell’indifferenza e dell’ignoranza,
dell’ingiustizia
degli uomini che schiacciarono
con la forza del loro numero me e il mio Popolo,
da quando scesero sulle mie spiagge
e invasero la mia terra nativa.

Imposero a me
la loro società, la loro religione, le loro leggi,
ed è per questo che la mia gente
ora è ridotta a meno di quanto era,
quando con false promesse vennero
per la prima volta sulle nostre spiagge.

Io sono la Voce Indiana collettiva
e grido forte dalle milioni di tombe
di spiriti senza pace
e milioni sono le grida che si alzano
e chiedono:
Dov’è il mio futuro?
A chi appartiene?
Appartiene al mio Popolo?
Ci sarà felicità sulla terra
Che per diritto è mia?

LUNA NUOVA

La luna nuova,una canoa,una piccola canoa d'argento,
naviga e naviga fra gli indiani dell'ovest.

Un cerchio di volpi argentate, una nebbia di volpi
argentate, stanno e stanno intorno alla luna indiana.

Una stella gialla per un corridore, e liti di stelle
azzurre per molti corridori,mantengono una linea di sentinelle.

O volpi, luna nuova,corridori,voi siete la sella
della memoria, bianco fuoco che scrive
questa notte i sogni dell'Uomo Rosso.

Chi siede, con le gambe incrociate e le braccia piegate,
guardando la luna e i volti delle stelle dell'ovest?

Chi sono i fantasmi della valle del Mississippi,
con le fronti di rame, che cavalcano robusti pony nella notte?
Senza briglie le braccia sui colli dei pony,
cavalcando nella notte, un lungo, antico sentiero?

Perchè essi ritornano sempre quando,
quando le volpi argentate siedono intorno alla luna nuova,
un bimbo d'argento, nell'occidente indiano?

lunedì, giugno 14, 2010

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio



Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

(Alda Merini, da "Vuoto d'amore")

martedì, giugno 08, 2010

Principi del Druidismo



1. Onorare gli antenati:
ricordarsi dove siamo arrivati, delle nostre radici famigliari. Trarre forza dal passato dei nostri avi, dagli insegnamenti del passato. Celebrare con gli spiriti dei nostri Avi.

2. Rispettare la parola data:
Mantenere fede a quello che viene detto, non dire di fare qualcosa che poi non puoi mantenere. Dare valore a ciò che si dice e alle promesse che si fanno. Impegnarsi nel mantenere le proprie promesse.

3. Coerenza delle proprie idee:
Diretto rapporto tra pensiero e azione e coerenza fra le due cose. Credere nelle proprie convinzioni.

4. Amore per la natura:
Rispetto per la natura in tutte le sue forme: animali e vegetali.

5. Credere negli spiriti:
Conoscere la dimensione non ordinaria e i suoi abitanti. Lavorare con gli spiriti, con le forze sottili, con le energie spirituali. Avere chiarezza prima di fare qualsiasi lavoro con loro e conoscerli prima di utilizzare il loro potere.

6. Rispetto per gli anziani che insegnano:
Rispetto non significa sudditanza, ma dare il giusto valore a chi dona agli altri la propria conoscenza, specialmente a chi da tempo ha intrapreso il sentiero della conoscenza druidica.

7. Consapevolezza:
Accettare la tradizione. Sapere cosa si fa, i simboli, i costumi.

8. Amore per la storia:
Guardare al passato per costruire il futuro.

9. Conoscenza e rispetto dei principi naturali:
Armonizzarsi con le stagioni, le fasi lunari, solari, tutta la ruota dell’anno.

10. Celebrare l’armonia:
Non professare il caos o rendere disarmonico un rapporto tra cose e persone.

11. Rispetto per se stessi e amore per il proprio corpo:
No all’autolesionismo, noi siamo quello che mangiamo e beviamo, cura del corpo. Volersi bene e avere stima di sè stessi. Evitare dipendenze sia mentali che corporali che possono danneggiarci. Evitare l’eccesso sia eccedente che anteposto.

12. Ecologia dell’ambiente:
Mettere in pratica in base alle proprie possibilità, più regole ecologiche possibili e lavorare attivamente per lo sviluppo della scienza ecologica e per la salvaguardia dell’ambiente. Lavorare per la rieducazione ambientale.

13. Amore per la giustizia:
Combattere la menzogna e la falsità. Rispetto per le regole.

14. Amore per le storie e la mitologia:
Studio e analisi delle leggende per la codifica delle tradizioni celtiche e druidiche. Sottolineando l’aspetto territoriale locale.

15. Amore per la bellezza:
Amore per l’arte, l’armonia, la bellezza interiore ed esteriore, il macro e il microcosmo, le arti figurative.

16. Amore per la vita:
I druidi celebrano la vita e non la morte e cercano di proteggerla, ma soprattutto celebrano il cerchio della vita seguendo il ciclo: mattino, giorno, tramonto.

17. Rispetto reciproco e delle diversità:
I druidi non fanno distinzione di razza e sessualità ed è concessa la libertà di pensiero e di parola.

18. Riti di passaggio:
Sacralizzare e celebrare i solstizi e le quattro feste del fuoco, ma anche i riti di passaggio della vita dell’uomo: nascita, unione, morte.

19. Riconoscere il valore:
Riconoscere il lavoro degli altri e rispettarlo.

20. Rispetto per l’uguaglianza:
Il druidismo moderno è un organo circolare e non piramidale.

(da www.druidismo.altervista.org)