mercoledì, novembre 30, 2011

Labirinto verde da record


Tre chilometri di gallerie di bambù, alte 5 metri, sono già pronte. Manca ancora qualche "piccolo" dettaglio per l'inaugurazione dello straordinario labirinto.


Un labirinto in gallerie di bambù alte 5 metri e lunghe 3 chilometri. Ed un totale di sessantamila bambù impiantati. Mancano ancora diversi mesi al completamento, ma dall’alto la sua visione è già chiara. E promette lunghe passeggiate al suo interno. Sino allo sfinimento. È il labirinto più grande del mondo ed è in fase di realizzazione per iniziativa di Franco Maria Ricci. Si trova nella sua tenuta di campagna a Masone, nei pressi di Fontanellato, in provincia di Parma.

L’editore, collezionista d’arte e designer parmigiano, a 74 anni, ha dato vita alla sua grande passione, quella che lo accompagnava fin dall'infanzia. Ma l'idea di costruirne uno gli balenò quando, durante la sua visita al Kunsthistorisches Museum di Vienna e al Museo del Bardo di Tunisi, due mosaici di epoca romana, ovviamente raffiguranti due labirinti, lo colpirono. Sino a conquistarlo per sempre.

I lavori sono iniziati nel 2004, anno in cui Franco Maria Ricci vendette la sua casa editrice FMR per dedicarsi in toto al progetto della struttura dei record, con il supporto degli architetti Davide Dutto e Pier Carlo Bontempi. A distanza di sette anni il percorso botanico è ormai terminato, con numeri davvero da guinness: otto ettari di superficie coperta, tre chilometri di intricati percorsi, trenta diverse specie di bambù. Da completare ancora tutta la zona adibita alle costruzioni, che ospiterà la vastissima collezione bibliografica e artistica dell’artista, oltre che diversi spazi culturali e commerciali aperti al pubblico.

Manca ancora poco più di un anno, secondo i progetti iniziali dell’ideatore, al suo completamento. Il 2013, difatti, è un anno importante che celebrerà due importanti ricorrenze. In primis, l'anniversario della morte di Giambattista Bodoni, stampatore e direttore della tipografia reale di Parma nel diciottesimo secolo, nonché creatore del famoso carattere, di cui parla nel suo Manuale tipografico, la prima opera stampata da Ricci come editore. In secundis, si festeggia il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. L'idea è quella di inaugurare il più grande labirinto mai realizzato con un omaggio ai due ispiratori del collezionista parmigiano.



(da http://viaggi.libero.it/)

martedì, novembre 15, 2011

Gufi contro la massoneria: il giallo di vicolo Facchini (Bologna)


Sono apparsi all'improvviso nel fine settimana sui muri di vicolo Facchini. Giganteschi, appollaiati su dei rami, a tratti quasi spaventosi. Nella piccola via della cittadella universitaria dove in un sabato di settembre si è discusso di quello che la città ci dice attraverso i suoi muri nell'ambito di "Bologna al muro", sono stati disegnati dei gufi, diventati il simbolo del collettivo "Distruggi la loggia".

L'apparizione dei gufi è la terza azione del collettivo, dichiarano in una mail di rivendicazione: la prima risale ai primi di settembre, quando Palazzo Bentivoglio fu tappezzato di volantini con lo stemma della storica famiglia bolognese; la seconda, pochi giorni fa, in occasione del pensionamento di Fabio Roversi Monaco, quando sono stati distribuiti rotolini con i versi di Orazio dalla sede della Fondazione Carisbo fino all'aula di Santa Lucia.

Ora è la volta dei gufi, dapprima incatenati e incapaci di volare, poi progressivamente liberi di attaccare chi ha messo loro in catene. Scrive ancora il collettivo: "Il gufo, presente anche sulla banconota da un dollaro, rappresenta il lato oscuro del potere. E' il simbolo del Bohemian club, la loggia di politici e banchieri internazionali che sta gestendo la crisi globale attraverso lo spostamento di ingenti capitali". Il proposito di "Distruggi la Loggia" è quello di "portare allo scoperto fatti cittadini che vedono le logge massoniche ed altri centri di potere continuare ad affossare la città, ormai da vent'anni asservita al denaro, intimorita dalle minacce, blandita dalle promesse".




(da http://bologna.repubblica.it/)